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CINQUE TERRE

CINQUE TERRE

13 APRILE 2018

La Spezia e le scelte difficili

 

Decimati dagli attacchi, mentalmente stremati dalla crescente consapevolezza di non avere scampo, bloccati immobili con un carro armato danneggiato e con un battaglione di soldati nemici in rapido avvicinamento.

Questa è la condizione in cui si ritrovano dopo circa un’ora e mezza di film, Brad Pitt e i suoi. Anziché fuggire e salvarsi, decidono – soprattutto lui Brad – di asserragliarsi all’interno del mezzo e combattere fino alla fine.

Sarà per questo che mi vengono in mente prima di addormentarmi dopo l’ultima tappa del GT. Per l’intensa comunanza spirituale ed intellettuale sentita nei confronti di Brad Pitt quando stabilisce di morire per “casa sua” laddove per lui è un carro armato mentre per noi sarebbe un camper. Ma ad ogni modo penso pure che quella, quella sì, quella davvero sarebbe una scelta molto difficile. Proseguiamo spediti su questo binario di pensiero e ritorniamo alla sensazione che ci ha lasciato la platea in sala stamattina. Ovvero la stessa di sempre: entusiasmo.

Alla fine del GT, in ogni tappa, in ogni luogo, la reazione è sempre la stessa. Una sorta di speranza che tutto quello che si è detto sia veramente realizzabile, sia veramente fattibile. Che la storia e i numeri di Grado non siano soltanto una leggenda. Ma che tutto sia vero. Togliamoci ‘sto dubbio, va’.

È tutto vero. Potremmo chiedere a Nicola Galiazzo, proprietario del Ca’ Laguna; potremmo chiedere agli enti di promozione locale, FVG, che hanno raccolto le statistiche; potremmo chiedere a Promoturismo, società di promozione del turismo FVG, che ha stilato le classifiche, potremmo chiedere agli imprenditori di Grado e non solo.

Tolto il dubbio rimane comunque qualcos’altro, come direbbe Goffredo D’Andrea, un retrogusto. Un po’ acido e amaro come quello dei sogni che non si realizzano. Perché in effetti si potrebbe scommettere che a La Spezia non succederà niente. Dopo la rete di Grado ne sono arrivate altre, a Bormio, a Sottomarina, a Lignano.

Tutti posti in cui i numeri continuano a tornare, ad essere positivi e senza controindicazioni. E in altri luoghi si sta lavorando per crearne ancora come, per esempio, a Rimini. Reti che, appoggiandosi sul Revenue, costruiranno percorsi di successo per le aziende e sempre di più per i territori. Purtroppo non in tutte le destinazioni visitate dal camper del GT sono poi nate delle reti di impresa.

Nessuno può evitare di rimanere affascinato, di interessarsi al tema e di appassionarsi alla storia. Perché sicuramente è tutto bello e tutto stimolante, ma realizzarlo davvero è un’altra storia. È molto difficile fare sul serio una cosa così bella e redditizia. Farlo davvero richiede impegno e fatica. Spesso si rischia di pensare sia meglio solo immaginarlo. Ed è un peccato perché a Grado, per esempio, in molti stanno meglio di quando non c’era il Revenue di Franco Grasso.

Quel prima lì, non lo rivorrebbero dopo aver visto i risultati. E allora arriviamo al punto fondamentale. Praticamente nessuno degli imprenditori che si sono affidati al Revenue di Franco Grasso ha più voluto tornare indietro. Lo dicono i numeri. Quindi apparentemente la scelta dovrebbe essere facile. E invece è difficilissima.

Fino a qualche anno fa, il Revenue è stata una guerra di religione basata su convinzioni e pregiudizi. Oggi siamo andati un po’ avanti. Dopo tutto il lavoro fatto, siamo tutti un po’ migliorati. Ma siamo ancora in guerra. Stavolta di posizione, però. Tutti fermi, timorosi, senza fare un gesto e neanche un tentativo.

Bloccati dalla difficoltà della scelta. Come se la vita non fosse tutta una scelta.

È lì che è tornato in mente Brad Pitt. Caspita, quella sì che deve essere stata una scelta difficile. Quella!

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